sabato 27 settembre 2008

Punto senza a capo

Ho provato diverse volte ad immaginare un abbandono. Non faceva male come lo fa stanotte. Ma come? Fuori non si sente quanto mi urla dentro? Fuori non sentite rumore di pezzi che cadono? Attenzione, fatemi largo mentre vi passo a fianco. Perdo pezzi. Pezzi di me. Non ero adatta, cerca altro. Ma non è colpa mia. Avete sentito? Avete sentito bene? Non è colpa mia. Io sono perfetta. Sono dolce, parlo delicato, profumo di buono. È lui che ha bisogno di tempo. Io sono perfetta. Mamma, ho bisogno anche di te stanotte. Mi tieni ancora con le gambe nelle gambe e mi dici che passa tutto? Mi chiami ora, mamma? Mi chiami ora o lasci anche tu questo telefono muto? Ehi, là fuori, si può fare F5 col cellulare? Si aggiornano le chiamate? Mi entra una chiamata se faccio F5? Va bene anche spam. Va bene anche un sondaggio Vodafone. Ma parlatemi, vi prego. Qualcuno mi parli, quacuno raccolga questi pezzi stanotte. Perchè nei film tornano indietro e se ne accorgono? Perchè io sono qui sola stanotte? Se ti vengo sotto casa e guardo la luce che si spegne, ti accorgi che ti dico buonanotte? La passi bene la notte? Non ti manca un profumo di buono? L'ho sempre detto che dovevo imparare a suonare la chitarra, faceva scena ora prenderla in mano, in questa stanza che sa di muffa, e suonare il Requiem a quello che oggi butto via. Posso raccontarmi che in fondo ti manco, che anche tu vai alla porta e torni indietro perchè è dura starmi lontano, ma la coerenza vince? Posso passarmi la mano sul viso sperando tu ne invidi il tocco, giocarmi le dita sulle cosce sapendo che le tue cercherebbero lì. Posso farlo? Già lo fai? E non a me?
Da dove ricomincio ora? Dove ho inizio io? Dai piedi che stanotte non sanno proprio saldarmi a niente? Dalle mani che vorrei segnare di tagli sottili così mi vedono, così mi dicono "ha bisogno di aiuto". Così mi vedi tu... Dalla testa? Dai capelli? Domani li taglio, anzi ora li taglio. Da sola, con le forbici piccole, quelle della carta. Lo faccio come se fosse un dramma, lo faccio per raccontarlo un giorno a una figlia, lo faccio per ricordarmi tutto ancora di più. Ma come lo dimentico, poi?
Chiudo le ante, non piove nemmeno, che se piovesse mi farei pena ancora di più.
Lascio stare i capelli. Lascio stare le mani. Lascio stare. Lascio.

6 commenti:

gians ha detto...

certo che rimettere insieme i pezzi a volte è davvero difficile se non impossibile. e in ogni caso sicuramente doloroso. un abbraccio :)

Anonimo ha detto...

Cavoli quanto è duro ma insieme veritiero questo articolo, ti spacca in due... complimenti!!!
Simo

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
NicPic ha detto...

bentornata stefi

Anonimo ha detto...

che bel ritorno, forte come un calcio nelle gengive, stefi!
io non lascerei comunque.
potrei dirti che ogni lasciata è persa, ma è roba per uomini questa.
ti dirò che lasciare è mollare e noi non si molla, e tocca insegnare a farlo anche.
che non è facile, è doloroso, ma alla fine funziona.
funziona.

gians ha detto...

un saluto caro.