domenica 8 febbraio 2009

Io che posso scegliere

Oggi è domenica, ha fatto buio da un po'. Sento solo il rumore del mio respiro e la consapevolezza delle scelte che ho fatto.
Le scelte che ho fatto oggi, le scelte che faccio da sola, senza che nessuno le pensi per me.
Ho scelto di alzarmi anche se pioveva. Di lavarmi il viso, anche senza aspettare che arrivasse l'acqua calda. Di camminare scalza e sfidare un brivido, anche se la febbre è passata da poco.
Ho scelto di lasciar correre il mio cane con le zampe nel primo tratto del lago, ad inseguire i cigni che son pure più cattivi di lui. Gliel'ho lasciato fare, ho scelto io per lui. Ma lui mi ha ringraziato, anche quando, al ritorno, ho fatto cadere - per l'ennesima volta - uno straccio umido sulle sue orme di fango. Ho scelto di dormire, di fianco al fuoco, col libro sulla faccia, a ricordarmi di quando mi alzavo per studiare la notte e non potevo permettermi di farlo.
Ho scelto di rosicchiarmi le unghie della mano destra, anche se non so più quante volte mi sono ripromessa di non farlo. Ma pensavo al lavoro, al rientro in ufficio, e non ce l'ho fatta a trattenermi. Poi però ho scelto di non pensarci più e la mano è scesa, seppur tra dolore di aghi, lungo i fianchi.
Nella mia vita ho scelto ad un certo punto di andarmene. Di studiare quando gli altri avevano finito. Di iniziare a scrivere per gioco quando avrei dovuto provare a fare sul serio. Di cercare un compromesso quando avrei dovuto lottare per un obiettivo. Di chiudermi porte alle spalle quando forse altri avrebbero tentato di nuovo. Di dare nuove possibilità e di darne a me. Di condividere spazi ed esistenze, anche se mi illudevo di cavarmela da sola. Di diventare madre, senza ancora sapere quanto impegno ci voleva.
Se ogni giorno mi alzo è perché scelgo di farlo. Se ogni notte mi rannicchio e chiudo gli occhi è perché scelgo di farlo.
Quale senso avrebbe ritrovarmi ora in questa stessa stanza, sentire il mio respiro e sapere che altri scelgono per me? Pensare che ho perso un pezzo di vita per strada, una notte di diciassette anni fa, e non ho più ritrovato la stessa vita e nemmeno i pezzi intorno? E perché non posso permettermi di pensare che, anche se respiro, questa vita senza scegliere non era ciò che volevo? Quanto conta respirare se non puoi scegliere se lasciarti entrare forte forte l'intensità di un profumo che ti ricorda la primavera che arriva, o tapparti il naso per non sentire puzza di ipocrisia?
Sento ancora il mio respiro, anche se ora non ce la fa ad arrivarmi sereno in pancia. Scelgo di stare in silenzio. Scelgo di andare a rannicchiarmi per non pensare a niente.
E scelgo. Io che posso farlo.

15 commenti:

NicPic ha detto...

Grazie Stefi, grazie dei brividi.

Anonimo ha detto...

letta tutta d'un fiato.
coinvolgente.
:)
ciao stefi.

gians ha detto...

Appena ho finito di leggere ho mi è venuta in mente una gabbia, ma poi ho pensato fosse troppo, troppo in relazione al fatto che quella gabbia in genere ci viene costruita attorno e che quindi, in questo caso non fossi tu ad esserti buttata dentro, ma questo rimarrà da conoscere, e da quanto tu vorrai svelare. notte stefi.

gians ha detto...

Ciao stefi, ad un mese esatto dalla pubblicazione, questo post, pare scritto oggi e per oggi. un caro saluto. :)

gians ha detto...

un saluto mensile. :)) ciao stefi.

gians ha detto...

stefi, fatti viva, almeno mi dici come stai. :) notte cara.

esco ha detto...

cara stefy, oramai non c'è traccia di te qua, da un pò. io passo ugualmente per augurarti una buona pasqua.

gians ha detto...

Abbraccio. :)

gians ha detto...

Non vorrei che questa pagina si fermasse del tutto, magari anche solo un commento e un saluto non sono fine a se stessi. :)

gians ha detto...

Un abbraccio. :)

gians ha detto...

Spero che con l'autunno ti possa tornare la voglia di scrivere. un caro saluto.

Gians ha detto...

Buona domenica cara Stefi, "eddai", fatti sentire. :)

gians ha detto...

Nell'affacciarmi da te trovo l'assenza di scrivere ad una persona che mi manca. Questa è una cosa chiusa per te, è chiaro, ma per augurarti un buon anno, non ho altri mezzi. Un abbraccio,

Luca

Gians ha detto...

Un saluto.

Gians ha detto...

Un bacio.